Il pericolo vero è la diffusione della paura di Al Qaeda come multinazionale globale del terrore.
Trapelati l'11 luglio, gli estratti della bozza del National intelligence estimate (Nie), un documento che la Cia compila periodicamente insieme alle altre agenzie di sicurezza statunitensi, hanno fatto il giro del mondo. Suscitando una nuova ondata di paura nei confronti di Al Qaeda. La stampa nazionale e internazionale ha descritto scenari apocalittici, compresi i dettagliati pronostici di attacchi imminenti nei cieli occidentali sul modello dell'11 settembre, tutti organizzati da Osama bin Laden. Nessuno ha sottolineato che Washington e i suoi alleati, sei anni dopo l'11 settembre, non sono ancora riusciti a stanare Bin Laden dal suo nascondiglio in Pakistan.
Nessuno ha poi messo in dubbio la validità degli estratti, fatti pervenire alla stampa da anonimi funzionari dell'intelligence. Eppure, il National intelligence estimate non è un rapporto, cioè un documento basato su fatti concreti, ma una stima, una previsione. Quindi la sua bozza è la previsione di una previsione. [...] Il National intelligence estimate si è già sbagliato molte volte. Per esempio, nel 1962 disse che i sovietici non avrebbero installato dei missili a Cuba, nel 1974 liquidò l'ipotesi che nella prima metà del 1975 Hanoi avrebbe lanciato una grande offensiva. E nel 1989 giudicò improbabile un conflitto nel golfo Persico. Secondo la bozza fatta pervenire alla stampa, la guerra in Iraq è la calamita ideologica della nuova Al Qaeda. E su questo è difficile non essere d'accordo. Ironicamente, è stato proprio un rapporto errato a contribuire al fiasco iracheno. A metà settembre del 2002, infatti, la commissione del senato sull'intelligence ne chiese uno sulle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein. Il documento, preparato nel giro di poche settimane, diventò il famigerato rapporto dell'ottobre 2002 su cui l'amministrazione Bush costruì il casus belli per l'attacco preventivo all'Iraq. Un anno dopo, la stessa commissione dichiarava che "buona parte delle valutazioni decisive contenute nel rapporto erano esagerate o non suffragate da riscontri dell'intelligence".
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